LA PATATA IN GERMANIA E FRANCIA
![]() L´EUROPA CENTRALE La patata è una pianta alimentare originaria dell´America Meridionale, portata in Europa dagli Spagnoli che nel ´500 hanno creato il loro vasto impero coloniale, dopo l´impresa di un grande esploratore, come Colombo giunto in America con il patrocinio della regina spagnola Isabella di Castiglia, e dopo le imprese dei conquistatori, fra cui Cortés e Pizarro. Nell´ambito del processo di disseminazione dei vegetali da un continente all´altro, la Germania è il paese, in cui la patata si è acclimatata e diffusa ampiamente e rapidamente. Anche qui, come in Irlanda, ha rappresentato la salvezza per i ceti poveri ed ha intrecciato la sua storia con i periodi più drammatici del popolo tedesco. La Germania, nel ´500, quando proprio per un monaco tedesco, Martin Lutero, inizia la divisione degli europei cristiani in due gruppi religiosi - i cattolici rimasti fedeli al Papa di Roma ed i protestanti staccatisi dall´obbedienza a Roma -, va incontro ad una tormentata fase di lotte religiose: il paese si trova diviso fra il Nord, protestante, ed il Sud, cattolico. La più terribile di tutte la guerre di religione europee è quella che scoppia nel ´600 in Germania, nota come la guerra dei 30 anni - dal1618 al 1648 -. Si scatena a causa della politica di Ferdinando II d´ Asburgo, che unisce in sé molti titoli e poteri: è signore delle terre d´ Austria, che costituiscono i beni di famiglia della dinastia asburgica, è anche re Boemia ed Ungheria ed inoltre, come da secoli è prerogativa degli Asburgo, è imperatore di Germania. Ferdinando è un cattolico convinto, educato dai Gesuiti, che sono uno degli ordini più attivi ed impegnati nella riscossa del cattolicesimo contro quella che viene considerata l´eresia protestante. I progetti politici di Ferdinando II mirano a creare una forte monarchia nel centro dell´Europa e di tenerla saldamente unita sotto un´unica religione, quella cattolica, che dall´Austria dovrebbe estendersi a tutta la Germania. Questa politica provoca una forte reazione antiasburgica e infatti, nonostante le iniziali vittorie, il progetto degli Asburgo fallisce dopo trent´anni di lotte dure, rese ancora più sanguinose dagli odi religiosi che contrappongono cattolici e protestanti. Sono gravissime le conseguenze pagate dalla Germania, che viene percorsa e saccheggiata da numerosi eserciti: austriaci, bavaresi, spagnoli, danesi, svedesi, francesi. Oltre alle devastazioni proprie di ogni guerra, la lotta religiosa conosce le più dure forme di violenza: massacri perpetrati dai cattolici contro i protestanti e massacri perpetrati dai protestanti contro i cattolici. Basti ricordare il saccheggio della città di Magdeburgo, compiuto dall´esercito cattolico nel maggio del 1631: i protestanti sono vittime di uno dei massacri più atroci e brutali che la storia ricordi. Dopo saranno gli eserciti protestanti degli svedesi che risponderanno al sacco di Magdeburgo con altre atrocità: questa volta contro i cattolici. Fra le tante sofferenze inflitte al popolo della Germania vi sono anche migrazioni forzate di popoli da una regione, posta sotto una fede, ad un´altra soggetta all´altra confessione religiosa. Così avviene con una legge imperiale, l´editto di restituzione del 1629, che accorda a chi governa uno stato cattolico di cacciare i sudditi protestanti, causando esodi di masse disperate e miserabili. Molte terre restano spopolate ed in più bisogna aggiungere la desolazione provocata dalle carestie e dalle epidemie, che sono il lascito inevitabile del passaggio di eserciti dediti al saccheggio. L´economia del paese resta in una condizione di prostrazione e non solo quella, poiché nella Germania del dopoguerra si avverte anche una sorta di decadimento generale, sia nella vita civile sia nei costumi. La successiva ripresa avviene lentamente e inizia solo il secolo dopo. Nel ´700 emerge, nell´Europa centro-settentrionale, un nuovo regno che è destinato a diventare una grande potenza sotto la dinastia degli Hohenzollern: la Prussia. I primi re prussiani, come Federico Guglielmo I e il grande Federico II, impegnati a costruire uno stato forte, in campo economico cercano di far fronte al problema alimentare del loro popolo e per questo promuovono la diffusione della patata, valutando i vantaggi di una coltivazione che garantisce alte rese e quindi il cibo per tutta una famiglia, anche in piccoli appezzamenti di terra. La patata, come in altri paesi, diviene un utile mezzo per tener sotto controllo le carestie: dà cibo più abbondante delle coltivazione dei cereali ed inoltre, rispetto a questi ultimi, è più facile sottrarla alle distruzioni degli eserciti, in caso di guerra. La sua superiorità sul grano la rende così popolare e così diffusa che ancor oggi è ampiamente presente nella cucina tedesca . Per tutto il Settecento la patata si rivela preziosa, perché in questo periodo la Germania continua ad essere teatro di numerose guerre. Il XVIII secolo è infatti passato alla storia come l´età delle guerre di successione, come quella di successione spagnola, di successione polacca, di successione austriaca. Scoppiano per il desiderio di potere delle grandi famiglie dinastiche europee, che sono i Borbone, gli Asburgo, gli Hannover, gli Hohenzollern. Quando il potere degli Asburgo tocca in eredità ad una donna, Maria Teresa d´Austria, inizia la guerra di successione austriaca del 1740-1748, alla quale segue poi il suo prolungamento, la guerra dei 7 anni del 1756-1763. La giovanissima Maria Teresa, alla morte del padre Carlo VI, eredita tutto il potere ed i titoli di famiglia, compreso quello dell´Impero di Germania, ma sia grandi regni, come Francia e Spagna, sia stati minori - come Baviera, Sassonia, Prussia - mirano a cambiare l´assetto dell´Impero germanico, con lo scopo di accaparrarsi territori e popoli, e per questo approfittano della presenza di una donna inesperta per scatenare una guerra. Il più spregiudicato fra tutti è proprio il re di Prussia, Federico II, che prima che entrino in azione gli altri stati invade la Slesia, territorio asburgico ricco di miniere e dotato di una buona agricoltura. Così per otto anni Maria Teresa è impegnata in una impresa difficile, garantire la sopravvivenza della potenza degli Asburgo, ed in breve apprende l´arte della politica, dimostrando di non essere affatto la povera donna, indifesa ed inesperta. Certo è che ancora una volta nel centro d´Europa, ora in una regione ora in un´altra, si spostano con la loro forza distruttiva eserciti prussiani, bavaresi, sassoni, francesi, spagnoli, oltre a quelli austriaci, ungheresi, boemi, inglesi. Dopo la fine della guerra di successione austriaca segue nel decennio successivo quella dei 7 anni, quando si scontrano di nuovo gli interessi delle varie potenze europee: la Germania si ritrova al centro di nuovi conflitti. Anche in questo caso, con guerre così ravvicinate, le carestie sono l´eterno problema che affligge le popolazioni, che per sopravvivere si rivolgono alla coltivazione della patata: nel ´700 in Germania è ormai un cibo molto diffuso e ben conosciuto. Fa sempre parte della storia tedesca un´altra guerra dal nome curioso, ma significativo. E´ la Kartoffelkrieg, ossia la guerra della patata, combattuta nel 1778-1779, sempre fra Austria e Prussia: questa volta per il problema della successione della Baviera. Qui si è estinta la famiglia regnante ed i potenti d´Europa sono ovviamente in disaccordo sul riconoscimento dei nuovi eredi. E´ una guerra combattuta in Boemia ed è piuttosto singolare, poiché il fatto più importante del conflitto non sono gli scontri armati, ma gli spostamenti degli eserciti che si preoccupano soprattutto di procacciarsi il cibo. Quando, dopo un po´ di tempo, gli eserciti in campo esauriscono le riserve di patate della Boemia, la guerra finisce ed i contendenti firmano la pace. LA FRANCIA Le già ricordate guerre del Settecento hanno effetti anche sulle abitudini alimentari di un altro paese, la Francia. In questo caso è necessario rifarsi alla guerra dei 7 anni, nella quale si formano nuovi schieramenti, che vedono tramontare la tradizionale ostilità fra Francia ed Austria: questa volta la Francia non è più la rivale dell´Austria come è sempre avvenuto nei due secoli passati, ma è la sua alleata. Questo fatto coglie tutti di sorpresa: le diplomazie europee stentano a credere ad un rovesciamento di alleanze di tale portata. Per questo gli schieramenti sono: Prussia e Inghilterra da una parte, Austria e Francia, insieme con la Russia, dall´altra. L´esercito francese combatte in Germania contro quello prussiano e, proprio in questa occasione, un farmacista militare francese, studioso di botanica, viene fatto prigioniero dai prussiani. Si tratta di Antoine Parmentier, che durante la prigionia ha modo di conoscere meglio la patata: prodotto non diffuso in Francia, dove è guardata ancora con diffidenza. Prima della sua diffusione come cibo, la patata è più che altro una pianta per orti, una pianta ornamentale. Diversa è l´opinione di Parmentier, che, quando torna in patria, nel 1772 partecipa ad un concorso organizzato dall´Accademia di Besançon, che ha come tema la lotta contro le carestie, e lo vince con un trattato sulla patata. Lo stato francese gli assegna anche dei terreni per impiantarvi la coltivazione del tubero e per approfondire le tecniche agronomiche. Le ricerche danno risultati molto soddisfacenti: le rese sono elevate, anche su terreni poco fertili, ed inizia così una intensa propaganda sulle proprietà della patata. Nel 1789 Parmentier pubblica un trattato sulla coltivazione e sugli usi delle patate, in cui si rispecchia pienamente il particolare spirito dell´epoca. Il Settecento è l´età dell´Illuminismo, la filosofia che si ripropone di liberare l´umanità dalla ignoranza e dalla barbarie e che fa coincidere il progresso umano con lo sviluppo della scienza e della tecnica. Parmentier vede nelle ricerche botaniche la possibilità di migliorare le condizioni di vita dell´umanità e, da bravo studioso illuminista, sente il dovere morale di mettere a disposizione le sue conoscenze per il benessere di tutti. Con i suoi studi conferma quanto la gente disperata, in Irlanda come in Germania, ha appreso sotto l´urgenza del bisogno. Le rese di un campo di patate sono quasi dieci volte superiori a quelle di un campo di cereali delle stesse dimensioni. Oggi la produttività della patata è di 300 q/ha contro i 30 - 40 q/ha del grano. E´ vero che il potere calorico delle patate è inferiore a quello del frumento - 850 calorie della patata contro le 3000 calorie per chilogrammo del grano -, tuttavia nelle difficili condizioni di vita del ´700 la sopravvivenza è un problema così pressante che la gente comune non può rinunciare ad una valida alternativa ai cereali e si sfama con le patate. Non per niente Parmentier scrive un vero e proprio elogio della patata, che definisce "il più utile dono senza ombra dubbio che il nuovo mondo abbia fatto al vecchio". |
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