Versailles: una reggia fastosa, molto fastosa: i Prussiani

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I Prussiani a Versailles, nella Galleria degli Specchi, proclamano Guglielmo I Imperatore della Germania. Dipinto di Anton von Werner.

In questo celebre quadro sono messi in evidenza gli straordinari effetti scenografici della Galleria degli Specchi di Versailles: basti osservare il gioco delle vetrate riflesse nei grandi specchi barocchi, che ampliano sul piano visivo gli spazi del lunghissimo corridoio. La reggia di Versailles, pregevole prodotto dell’arte e dell’architettura francesi, trova un estimatore capace di esaltarne tutta la bellezza nel tedesco Anton von Werner, che fra l’Ottocento ed il Novecento fu con i suoi quadri di genere storico il pittore ufficiale della Germania.
Questo bel dipinto rappresenta un punto cruciale della storia europea, che scatenerà il revanscismo dei francesi ed il pangermanesimo dei tedeschi: esasperate forme di nazionalismo, che saranno la causa delle due terribili guerre mondiali del ‘900. Infatti la proclamazione dell’Impero Germanico del 1871 avviene dopo la sconfitta della Francia subita nella guerra franco-prussiana: sconfitta che toglierà ai francesi le regioni dell’Alsazia e della Lorena, per annetterle ai territori tedeschi.
I tedeschi, o meglio i prussiani che sono i veri artefici della grande Germania, scelgono proprio la Galleria degli Specchi di Versailles per la cerimonia di fondazione del loro Impero e per di più celebrano tale cerimonia il 18 gennaio, che coincide con il centosettantesimo anniversario della creazione del regno di Prussia. Tutto per sottolineare che la sconfitta francese rappresenta l’ultimo atto del processo storico che ha unificato tutti i popoli tedeschi, destinati ad svolgere un ruolo dominante sulla scena europea.
Se da una parte il pangermanesimo è il forte collante che alimenta l’orgoglio nazionale della Germania; dall’altra la Francia risponde con “l’esprit de revanche”, cioè il revanscismo o desiderio di rivincita. Pangermanesimo e revanscismo porteranno ad esasperare gli attriti fra i due popoli: si diffonderà in Francia, dopo la perdita dell’Alsazia e della Lorena, un forte spirito antigermanico, misto ad autoritarismo e xenofobia, che sarà una delle tante cause della guerra mondiale del 1915-1918.
Dopo questa guerra, che vede vincitrice la Francia e sconfitta la Germania, il revanscismo spingerà i francesi ad umiliare i tedeschi, costretti a firmare proprio nella Galleria degli Specchi una pace per loro durissima. Pace annunciatrice di altre esasperate rivincite: i tedeschi la definiranno “pace cartaginese”e per vendicare quella che chiameranno “la pugnalata alla schiena”si prepareranno, all’insegna del pangermanesimo estremo del nazismo, alla seconda guerra mondiale.
Il seguito della cerimonia dipinta dal von Werner è, quindi, tutta la prima parte del Novecento che vede il popolo tedesco e quello francese divisi da un odio antico, storico, come due nemici giurati; non per nulla si diffonde nel clima di francofobia dei tedeschi il termine “Erbfeind”, che corrisponde al francese “ennemi héréditaire”.


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