Enciclopedia: preghiera contro il fanatismo


Ci troviamo di fronte ad una bellissima pagina del Settecento, tratta dalla grande Enciclopedia Francese, in cui convergono i pensieri dei filosofi illuministi, impegnati attivamente a sostegno della tolleranza religiosa e della libertà di pensiero. Il brano fa parte di una delle numerosi voci della Enciclopedia, quella sul fanatismo religioso.
L’Europa del ‘700 ormai conosce bene gli eccessi di tutti quelli che, in nome di Dio, perseguitano ferocemente quanti seguono una diversa religione. Dopo la riforma protestante del ‘500 cattolici si sono scagliati contro protestanti; protestanti hanno distrutto chiese cattoliche; nel ‘600 la Germania è stata devastata dai massacri, ora di cattolici ora di protestanti, della terribile guerra dei 30 anni; nella seconda metà del ´500 la Francia è rimasta paralizzata dalla guerra civile fra francesi cattolici e francesi calvinisti, detti ugonotti. Nel Settecento la chiesa cattolica è forte ed intransigente: è duramente ostile verso i protestanti ed in più, amministrando l’istituzione della censura, controlla rigidamente ogni forma culturale, ostacolando la pubblicazione della stessa Enciclopedia, che tuttavia sarà un grande successo editoriale.
Alla mentalità propria degli illuministi, che per risolvere ogni problema si attengono ai “lumi della ragione umana”, ripugnano profondamente le posizioni oltranziste di ogni tipo di fanatismo, religioso e non. Il celebre illuminista Voltaire definisce il fanatismo “una follia religiosa tenebrosa e crudele; è una malattia che si prende come il vaiolo”.

PREGHIERA CONTRO IL FANATISMO
Il brano che esaminiamo si presenta come una preghiera.

“Tu che vuoi il bene di tutti gli uomini e vuoi che nessuno perisca, poiché non trai alcun godimento dalla morte del malvagio, liberaci non dalle devastazioni della guerra e dei terremoti, che sono mali passeggeri, limitati e del resto inevitabili, ma dal furore dei persecutori che invocano il tuo santo nome. Insegna loro che tu odi il sangue, che l’odore delle carni immolate non giunge fino a te e che non ha il potere di dissipare i fulmini nell’aria, né di far discendere la rugiada dal cielo”.

“Tu che vuoi il bene di tutti” è proprio quel Dio, per cui i fanatici compiono le più assurde crudeltà. E’ ovvio che Dio non ama l’assassinio di massa, né le stragi di eretici o di infedeli, poiché non gioisce per la morte di nessuno, neanche di quella del malvagio.

“Illumina i tuoi zelatori, affinché si guardino almeno dal confondere l’olocausto con l’omicidio. Riempili a tal punto d’amore per se stessi che essi possano dimenticare il loro prossimo, poiché la loro pietà è una virtù unicamente distruttiva. Qual è l’uomo che hai incaricato di curare le tue vendette, che non le meriti cento volte più delle vittime che ti immola? Fa’ comprendere che non è né la ragione né la forza, ma la tua luce e la tua bontà a condurre le anime nelle tue vie, e che è un insulto al tuo potere mescolarvi il braccio dell’uomo”.

Qui emerge la terribile contraddizione del fanatico – lo zelatore che uccide in nome Dio –, crudele e spietato contro tutti quelli che giudica in errore e che sacrifica a quel Dio, che, come abbiamo visto, invece vuole il bene di tutti gli uomini. I fanatici sono pericolosi, molto pericolosi, poiché commettono orrori senza rimorso, ma con il pieno compiacimento di fare cosa giusta e meritoria.
Dio, se vuole, fa presa sulle coscienze umane con la bontà, con l’illuminazione della fede: non ha bisogno né del potere dell’autorità politica, né della violenza dell’uomo che pretende di difendere Dio stesso da presunti nemici.
Infatti così continua la preghiera.

“Quando hai voluto creare l’universo, l’hai forse chiamato in tuo aiuto? E se ti piace invitarmi al tuo banchetto, non sei forse infinito nei tuoi prodigi? Ma tu non vuoi salvarci nostro malgrado. Perché non si imita la dolcezza della tua grazia e si pretende di invitarmi ad amarti con terrore? Diffondi sulla terra lo spirito di umanità e questo amore universale che ci riempie di venerazione per tutti gli esseri, con i quali condividiamo il dono prezioso del sentimento, tanto che l’oro e gli smeraldi fusi insieme non potrebbero mai eguagliare ai tuoi occhi il sentimento di un cuore tenero e compassionevole e ancor meno espiare l’orrore di un omicidio”.

Grande concezione di Dio, il quale si trova tanto al di sopra degli uomini che mai pretenderebbe di salvarli contro la loro volontà o di farsi amare con il sangue e con il terrore!
Viene quindi espresso l’augurio che Dio, comunque possa esistere ed essere inteso, abbia il potere di spargere per il mondo il sentimento di umanità.


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